LA SCELTA TOTALE

martedì, 28 dicembre 2010
 
 
                                      Parte 1
 delfini

Una sera cercavo un pennello di gomma che mi serviva, ne ho quattro con forme diverse, ma con il manico uguale.
Nel prenderlo, mi sono venuti su prima gli altri tre e infine quello che cercavo.


Subito mi sono detto:"e ti pareva, succede sempre così, quello che cerchi è sempre l'ultimo", poi però mi si è accesa una lampadina che mi ha originato una mia riflessione.


Pensando ad Adamus a quando dice che in ogni cosa, un fiore, una goccia d'acqua, un sasso, lì c'è anche tutta la sua storia, non solo, ma tu ci puoi anche sentire tutta la storia di chi lo ha toccato, la mano di un uomo, il vento, la pioggia e via via arrivare poi fino all'origine del mondo, ho collegato i miei pennelli a questo e mi sono detto: " Quel pennello non ha solo quella forma, ma le contiene tutte" e forse mi ha voluto dare questo messaggio e cioè la SCELTA TOTALE.


 
pensavo all'integrazione di noi stessi con ogni nostro aspetto, pensavo alle nostre 1400 vite di cui parla Tobias e non posso che accostarle anche ai sentire di cui ci parlavano i Maestri del Cerchio Firenze '77 che non sono altro che quelli che adesso si chiamano aspetti, appunto.
 
Non esiste un individuo che diviene (il divenire è un'illusione essi dicevano ed io ne sono convinto), ma esistono tanti sentire (aspetti) che sono.
 
In pratica noi non siamo un individuo che evolve, ma tanti aspetti-sentire di tutte le 1400 vite vissute, che, ogni suo proprio vissuto ha fatto si che ora sentissimo tramite l'individuo che siamo ora.

Perciò il processo di integrazione è comprendere ed amare ogni nostro aspetto-sentire, perchè anche grazie a quello noi ora siamo ciò che siamo.

Ma è chiaro che gli aspetti molto bassi di noi, ci fanno vergognare e inconsciamente tendiamo ad evitarli, ma siamo noi, e se non li accettiamo ci sgretoleremo, sarebbe come eliminarci un braccio, o un dito, un rene.

Come noi dobbiamo integrare noi stessi, dall'aspetto più brutto al più bello, perchè essi sono la nostra totalità, così in ogni cosa c'è una propria totalità da rispettare, comprendere ed amare. Una musica o canzone ha dentro di sè tutte le musiche e generi musicali che esistono, un oggetto di un materiale, ha in sè tutti i materiali di cui tale oggetto è stato rivestito nei tempi addietro, tutta la sua evoluzione ecc..ecc.


Quindi quando scegliamo un oggetto, siamo coscienti che esso contiene tutto di quell'oggetto ed anche oltre e perciò accettiamo tutto quello che ci trasmette, sia di positivo che di negativo e così in ogni cosa, in ogni persona e animale, albero ecc. In ogni parte c'è la totalità, altrimenti sarebbe staccata da essa se fosse solo una parte e basta.


Non so ancora bene cosa significhi questo nella pratica, nel quotidiano, forse imparare a vedere una cosa o situazione non come "facente parte di un tutto", ma come "un tutto che si rivela nella parte", cioè cambia la sua prospettiva di veduta, la sua prospettiva di consapevolezza. D'altronde si è sempre detto che Dio è in ogni cosa, che Dio è ogni cosa, perciò qualsiasi cosa non può essere separata o facente solo parte.

 
Una scelta che non è più duale, cioè scegliere a discapito di altro, scegliere scartando l'altro, scegliere spezzando la cosa, ma scegliere nell'interezza, nella totalità.


Ricordiamo anche che nel campo della fotografia olografica, se si prende un tassello di una fotografia, una piccola parte, essa non rivela solo quella parte presa, ma l'intera fotografia, più o meno offuscata a seconda se è un piccolo tassello o grande, contrariamente invece ai puzzle, dove un tassello è quello e basta e non rivela l'intero puzzle.


Beh, non mi è ancora chiara la cosa, però l'idea di questa "SCELTA TOTALE" mi piace.

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