Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2023

LA VERA SPIRITUALITÀ

 Ho l'impressione che la spiritualità si sia suddivisa in due tronconi, quella inerente al soggetto/io, volto, quindi, al benessere psico/fisico della persona e alla realizzazione di se stessi e quella in cui il soggetto viene trasceso. Ecco, credo che il fulcro di tutta la spiritualità sia proprio in questa soggettività, che funge da "porta stretta" di evangelica memoria. Riporto un estratto delle parole di Nisargadatta: "Molte persone hanno un forte attaccamento alla loro individualità (ego). In primo luogo e sopra ogni altra cosa vogliono conservare la propria individualità e poi si dedicano alla ricerca, ma non sono pronti a perdere l'individualità.  Vogliono conservare la propria identità e trovare la verità. Invece, in questo processo dovete sbarazzarvi dell'identità. Scoprendo davvero ciò che siete vedrete che non siete un individuo, non siete una persona, non siete un corpo. Chi si afferra alla propria identità corporea non è fatto per questa conoscen

OLTRE SE STESSI

 Fin da ragazzino ho sentito importante il conoscere se stessi e i libri del CF77 me lo hanno confermato, ma conoscere se stessi non è solo un'analisi psicologica o psicoanalitica, perché questi rimangono ristretti nella sfera persona/soggetto (io). Quando vado nel profondo di me, mi accorgo che non riesco a giungere in profondità più di tanto e avverto una presenza, un "qualcosa" che invece sa tutto di me, che mi conosce fin nelle viscere, che mi conosce in ogni cellula ed è lo stesso che conosce tutto l'universo e oltre. In quel momento capisco che non posso essere io il soggetto di me stesso, ma lo è la "sostanza" di cui è fatta la vita e cioè lo "spirito". Nel mondo della percezione non si conosce la sostanza di qualsiasi cosa, ma solo l'attributo, tanto che lo si confonde con la sostanza stessa, non si conosce quindi la realtà di qualsiasi cosa, ma solo l'apparenza, così io non posso conoscere la vera essenza di me finché sono nella pe

TRASCENDERE L'IO

 L'argomento del trascendere l'"io sono" è da sempre poco compreso e poco accettato. E' un argomento delicato, perchè può turbare qualche animo, persino nella spiritualità.  I Maestri del Cerchio Firenze 77 suppongono giustamente che anche se loro ci dicono che ci identificheremo in Dio, come mèta finale, noi saremmo disposti a rinunciarci pur di conservare il nostro "io sono", perchè questo è ancora molto forte in noi. Ci vediamo come un essere che cresce, che evolve si fino a identificarsi in Dio, ma sempre come essere ben distinto ("Se l'uomo evolvesse nel senso del divenire, non giungerebbe mai ad identificarsi in Dio." CF77)("Noi quali ci sentiamo, quali crediamo di essere, fratelli, esistiamo solo nell'illusione; nell'illusione della separatività. IN REALTA' ESISTE SOLO LUI. Ma poiché Lui è Sentire Assoluto, che comprende e riassume in Sé ogni sentire, ciò garantisce che la nostra esistenza non finisce col finire dell

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *