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Visualizzazione dei post da giugno, 2023

SOSTANZA E PROPRIETA'; ESSENZA E APPARENZA

 Un giorno di tanti anni fa mi sono svegliato con una frase in testa: <<Non puoi conoscere il tuo vero essere, puoi solo "esserlo">>. E' una verità molto forte che si era installata in me come un intuito e mi sta aiutando molto nella comprensione. Si rifà senz'altro a quanto dicono anche i Maestri del Cerchio Firenze 77 che nel mondo del "sentire" non si conosce una verità, ma la si E'. Mi fa capire che tutto quello che io posso conoscere, udire, toccare, odorare, vedere, sperimentare ecc può essere solo l'apparenza della realtà, perchè la vera sostanza non può essere conosciuta.  "La proprietà dei corpi è ciò che si manifesta di essi; è il loro apparire, non il loro essere. [...]Le realtà intrinseche degli oggetti, sostanze, materie, corpi, ecc., le possiamo immaginare attraverso al comportamento che essi hanno in situazione di controllo, nei fenomeni a cui li sottoponiamo, ma sono tutte sempre e solo deduzione logiche. MAI, certezz

LA REALIZZAZIONE DI SE'

Cosa significa realizzarsi? Significa realizzare i propri sogni, di sentirsi realizzato come persona, nel lavoro, nei propri talenti, nella società? Abbiamo mai guardato dentro di noi cosa veramente significa? Avere successo, essere considerati e apprezzati dagli altri da cosa ci deriva nel profondo di noi stessi? Vogliamo in qualche modo che gli altri si accorgano di noi, che ci considerino, che ci apprezzino per non sentirci esclusi? Sentirci apprezzati, accolti ci da un senso di "salvezza", diversamente, sentirsi esclusi, respinti ci fa sentire in depressione e la sentiamo come una morte. L'io, nel suo sentirsi separato, sente la vita come un "salvarsi", ossia sopravvivere, e vede questa "salvezza" come un prevalere sugli altri (morte tua, vita mia) e ogni situazione, perciò, diventa una sfida. E se non è per la paura della morte, lo è per meritarci la nostra sopravvivenza nell'aldilà. Vogliamo "vincere", vincere contro gli altri e con

MANIFESTATO E NON-MANIFESTATO

Ultimamente mi sto soffermando sui concetti di manifestato e non-manifestato, non tanto, però, sul loro significato razionale o scientifico, ma quanto su una sensazione mistica, se vogliamo, che sto sentendo in questo periodo. La vita che conosciamo è il manifestato, di contro, il non-manifestato non lo conosciamo e non possiamo conoscerlo, dato che non si manifesta, ma sicuramente anch'esso è vita (il vuoto assoluto non esiste). Forse possiamo parlare di non-manifestato in termini di”potenza”, mentre il manifestato  in quelli di “atto”, ma sempre vita è (ricordiamo che l'Assoluto è sia manifestato che non-manifestato e potenza e atto nell'Assoluto sono simultanei e indivisibili). La manifestazione sul piano assoluto non esiste, perchè esiste solo Dio, è quindi solo relativa e soggettiva e in questa soggettività “appare” nascere, crescere, muoversi, morire. I cosmi si emanano eppoi si riassorbono, la materia ritorna ad essere energia, l'energia ad essere mente, la mente

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