SOSTANZA E PROPRIETA'; ESSENZA E APPARENZA

 Un giorno di tanti anni fa mi sono svegliato con una frase in testa: <<Non puoi conoscere il tuo vero essere, puoi solo "esserlo">>. E' una verità molto forte che si era installata in me come un intuito e mi sta aiutando molto nella comprensione.

Si rifà senz'altro a quanto dicono anche i Maestri del Cerchio Firenze 77 che nel mondo del "sentire" non si conosce una verità, ma la si E'.

Mi fa capire che tutto quello che io posso conoscere, udire, toccare, odorare, vedere, sperimentare ecc può essere solo l'apparenza della realtà, perchè la vera sostanza non può essere conosciuta. 


"La proprietà dei corpi è ciò che si manifesta di essi; è il loro apparire, non il loro essere.

[...]Le realtà intrinseche degli oggetti, sostanze, materie, corpi, ecc., le possiamo immaginare attraverso al comportamento che essi hanno in situazione di controllo, nei fenomeni a cui li sottoponiamo, ma sono tutte sempre e solo deduzione logiche.

MAI, certezze assolute.

Anche quando si osserva al microscopio una cellula, non si osserva la sua realtà, bensì ciò che di essa appare. E per quanto intimamente, interiormente, ci si possa spingere nell'indagine, si coglie solo e sempre ciò che appare; mai l'ipostasi.

[...]Ora, che la sostanza nel mondo della percezione sia inconoscibile nella sua Realtà intrinseca, al di là di come

appare, è vero. L'ho detto prima. Non è inconoscibile per mancanza di strumenti, ma proprio per impossibilità. Infatti, la conoscenza della Realtà intrinseca, è possibile solo in un mondo di identificazione, di superamento della separatività. 

Quindi non in uno stato di dualità, molteplicità." (Seduta del 17 Mar. 1983 - CF77)


Dunque tutto quello che io posso conoscere nella dualità può essere solo l'apparenza della realtà, perchè si conosce solo la proprietà dei corpi, mai la sostanza. 

Ecco che le parole: "Non puoi conoscere il tuo vero essere, puoi solo esserlo" hanno un loro significato ben preciso. Innanzitutto mi fa capire che, essendo questo "io" qualcosa che posso conoscere, sentire, annusare, vedere, pensare, sperimentare ecc, non può essere la mia realtà, la mia vera sostanza, la mia vera essenza; ma è solo l'apparenza della sostanza (spirito).

E che "esserlo" non vuol dire raggiungerlo (sarebbe sempre un movimento destinato a finire), ma comprendere la vera essenza di me, la vera sostanza che sono.


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