LA REALIZZAZIONE DI SE'

Cosa significa realizzarsi?

Significa realizzare i propri sogni, di sentirsi realizzato come persona, nel lavoro, nei propri talenti, nella società?

Abbiamo mai guardato dentro di noi cosa veramente significa?

Avere successo, essere considerati e apprezzati dagli altri da cosa ci deriva nel profondo di noi stessi?

Vogliamo in qualche modo che gli altri si accorgano di noi, che ci considerino, che ci apprezzino per non sentirci esclusi? Sentirci apprezzati, accolti ci da un senso di "salvezza", diversamente, sentirsi esclusi, respinti ci fa sentire in depressione e la sentiamo come una morte.

L'io, nel suo sentirsi separato, sente la vita come un "salvarsi", ossia sopravvivere, e vede questa "salvezza" come un prevalere sugli altri (morte tua, vita mia) e ogni situazione, perciò, diventa una sfida.

E se non è per la paura della morte, lo è per meritarci la nostra sopravvivenza nell'aldilà.

Vogliamo "vincere", vincere contro gli altri e con noi stessi per sopravvivere, fondamentalmente!

Come ci sentiamo quando vinciamo? E come ci sentiamo, invece, quando perdiamo? Non ci sentiamo un po' morire quando perdiamo e sopravvivere quando vinciamo?

Basta osservarci in ogni situazione, in una qualsiasi partita o competizione sportiva si deve vincere, e anche se non siamo coinvolti direttamente, lo si può vedere anche nel tifo per la squadra del cuore. Anche in un semplice dialogo dobbiamo far valere la nostra opinione; bisogna sempre essere migliori in ogni campo e situazione, perchè per l'io vincere equivale a "vivere" e perdere equivale a "morire" ed ecco i cosiddetti vincenti e realizzati della vita e invece i perdenti e i falliti.

Tutto è basato sul vincere, sul confronto, sulla competizione.

E anche l'al di là diventa un premio per la vittoria.

Perchè?

“ Se sei al buio ed accendi la luce, il buio scompare, ma la tua paura del buio rimane. Se sei al buio e non hai paura, quella è la vera forza”.

Spesso, nelle situazioni difficili, critiche, negative, cerchiamo sempre uno spiraglio di luce, una qualche soluzione che ci faccia uscire da quella situazione e magari ci riusciamo anche e quel sollievo dura un po', o dura molto, però la nostra paura ce la portiamo dietro e come ci viene a mancare qualcosa ritorna subito in noi.

Vorremmo essere invulnerabili, ma cosa significa invulnerabile?

Mi dicevo, quand'è che mi sento invulnerabile? Quando sono corazzato ed armato fino ai denti? Quando cioè mi sento protetto da un lavoro, da un successo, dall'appoggio di qualche potente o che io stesso divento potente, si, forse in quel momento mi sento forte, ma la paura dentro rimane e appena qualcosa mi si toglie, la paura aumenta e mi ritrovo a fare cose anche orribili pur di allontanarla da me.

La paura non si allontana cercando soluzioni fuori da sè, anzi così la si conserva dentro di noi; ce la portiamo sempre dietro, o meglio, dentro.

La vera forza sta nell'essere nudi e vulnerabili e ciò nonostante non avere paura, questa è la vera forza.

Ecco che allora scopri che la vera invulnerabilità sta proprio nella vulnerabilità.

E così è per la vittoria, che finchè siamo vincitori ci sentiamo protetti e sicuri, ma sempre con la paura che un giorno perderemo.

Allora devi essere sempre in allenamento, sempre in forma, devi sempre dimostrare di essere il migliore o tra i migliori e tutto questo per la paura un giorno di perdere.

Perdere ci fa sentire affranti, sconfitti, falliti, ma è solo un'opinione che vive all'interno di quel gioco, perchè la sconfitta, una volta che non fa più paura, ti fa sentire veramente libero, non importa più essere sempre all'avanguardia, essere sempre in prima fila, non devi più dimostrare di essere il migliore, non hai più pretese verso te stesso, perciò anche qui, scopri che la sconfitta, in realtà è la vera vittoria.

Ma poi cos'è che ci fa desiderare di essere invulnerabili? Forse la paura che qualcuno ci faccia del male? E cos'è che ci fa desiderare di essere sempre vittoriosi, sempre primeggiare in qualcosa o su qualcuno? Forse la paura che altrimenti non saremmo considerati, non saremmo stimati, amati?

Ritornando al quesito iniziale, cos'è che ci fa accendere la luce se non la paura del buio? Se non la paura di morire?

Ecco che alla base di tutto ci sta la paura, ecco che il desiderio di primeggiare ed essere imbattibili e invulnerabili ha come radice la paura.

Quindi la differenza tra la sconfitta e la vittoria e tra la vulnerabilità e l'invulnerabilità sta nella paura, più si ha paura e più si cerca l'invulnerabilità, meno si ha paura e meno ci si cura di essere vulnerabili; più si ha paura e più si cerca la vittoria, meno si ha paura e meno ci si cura di perdere.

Quindi chi è il vero vincitore? Chi è il vero indistruttibile?

Più si è attaccati all'ego, alla personalità e più si sente la paura della morte; più si è risvegliati nell'essere e più si sente la sicurezza dell'immortalità.

Quando comprendi la vera essenza della sconfitta, diventi vincitore, quando comprendi la vera essenza della vulnerabilità, diventi invulnerabile e quando comprendi la vera essenza di te ti accorgi della tua eternità.”

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