CONTEMPORANEITA' E NON-CONTEMPORANEITA' DEGLI ESSERI
Dal libro "Le grandi verità" (Cerchio Firenze 77): "... Lo stesso tempo e lo stesso spazio può essere diviso fra individui che hanno un sentire non analogo: essi non sono simultanei perché non entrano in comunione, tuttavia l'uno dei due può essere un sentire che, in qualità, contiene l'altro, essere cioè il risultato di comunioni di sentire analoghi all'altro. Eccettuati gli atomi di sentire, ogni sentire è composito e contiene, per ampiezza, per qualità, tutti i sentire di cui è centro ricettore. In lui sono contenute le vite degli esseri che manifestarono i sentire che li costituiscono; egli è tutti quegli esseri e nessuno di essi in particolare. ... Per quante creature possiamo incontrare incontreremo sempre noi stessi: una parte del nostro vero essere."
Ecco, noi sappiamo che non c'è un io che diviene, ma tanti sentire che sono, quindi, per quello che ho capito, ognuno di noi nella propria vita, come centro ricettore di tanti sentire che vanno dal più piccolo atomo di sentire al più complesso, è come se questi li sciorinasse, li proiettasse all'esterno di sé per conoscerli e relazionarsi al fine di ampliare il proprio essere o meglio ancora, per comprendere appieno il proprio essere, visto che quel mondo che conosce è la sua stessa proiezione, visto che quel mondo che sta vivendo è lui stesso e comprendere, di conseguenza, che non c'è niente realmente al di fuori di sé, ed ecco che l'individuo passa da identità umana ad "essere".
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