IL "SEMPLICE" STARE BENE




Quant'è bello stare “semplicemente” bene?

In questo momento sto bene, ma spesso lo stare bene quasi ci annoia e i pensieri si affollano dentro di noi, pensiamo alle preoccupazioni, alle esperienze passate, alle ansie e paure, alle insicurezze e quel “semplice” stare bene ce lo dimentichiamo.

M'è successo non tanto tempo fa, che un dolore forte in piena notte si acutizzava sempre più. Un dolore quasi venuto dal nulla. Mi faceva molto male, non trovavo una posizione che mi dava sollievo, mi sono alzato, non sapevo che fare, se chiamare la guardia medica, ero solo.

Sono stato quasi due ore con quei dolori e la susseguente preoccupazione di non sapere come agire. Non ho fatto niente, dopo un po' ho trovato una posizione che non mi dava dolore e sono riuscito a dormire.
Il giorno dopo sono stato bene, poi la notte, quasi alla stessa ora (le 3 e mezza) di nuovo quel forte dolore. Stavolta è passato dopo solo un'ora, per sparire per sempre.

Il dolore, la malattia, è qualcosa che la vita usa affinchè comprendiamo qualcosa dentro di noi, è un messaggio che ci da per ritrovare quell'unità in noi, se non ci fosse quel mezzo, saremmo pigri e non ci riusciremmo mai.
Potremmo evitarlo se consapevilizziamo da soli la vita, altrimenti c'è questo mezzo.

Il messaggio che questo ultimo mio strano dolore, a differenza degli altri in cui comprendevo cosa la vita volesse farmi consapevolizzare, non lo sentivo fosse indirizzato al dolore stesso, ma appunto a quel “sollievo” che si ha dopo un forte dolore fisico.

Come volesse dirmi:”Fabio, devo farti sentire il dolore per farti apprezzare il “semplice” stare bene?”.

Infatti quando si ha un forte dolore fisico, cosa pensiamo di volere in quel momento? Pensiamo forse alle nostre preoccupazioni? Al nostro passato? A cosa mi ha fatto o detto quello o quell'altro? O pensiamo solamente che quel dolore cessasse per ritornare a stare bene?

Che sollievo quando un dolore cessa! Che bella sensazione ritrovare quel “semplice” stare bene. Eppure quanto facilmente ce lo dimentichiamo quando stiamo bene. A volte ricerchiamo il piacere, quasi per sentirci più vivi, del tipo dammi un pizzicotto così mi sveglio, come se stare bene ci annoiasse.
Ecco che allora arriva il messaggio della vita a ricordartelo, a farti apprezzare le cose più importanti.

Quante volte sentiamo dire dell'importanza di vivere il momento, di vivere il qui ed ora, senza il pensiero del passato e le preoccupazioni o programmi del futuro, e come possiamo vivere l'adesso, il qui ed ora se non col nostro “semplice” stare bene con noi stessi. Se non con l'assaporare e apprezzare prima di tutto il corpo che sta bene, senza doverlo riempire di piaceri che durano quel che durano per poi lasciarti alla ricerca di altri piaceri senza più godere del semplice stare bene.

Dell'apprezzare la vita, del sentire la vita, del viverla e non pensarla.

Ogni pensiero, ogni preoccupazione che abbiamo crea un'immagine dentro di noi, un'immagine di come vorremmo fosse la vita e quell'immagine crea una patina, un velo che ci distanzia dalla vita stessa. Ogni immagine che creiamo di noi è un'apparenza di noi stessi e non il nostro vero essere. E' un controllo, una pianificazione che mettiamo alla vita perchè non ci fidiamo, perchè nelle esperienze passate abbiamo avuto delle bastonate, allora mettiamo dei paletti davanti.

Prima di tuffarci nella realtà che è il nostro essere, vogliamo controllare, giudicare, valutare ed in questo appunto creiamo, formiamo immagini di noi, maschere di noi stessi e in queste immagini pianificare la vita secondo il nostro volere.

Ma tutto questo ci distacca dalla realtà di noi stessi; non siamo più spontanei, genuini, allegri, vivi. E tutto questo ci manca poi, e lo cerchiamo negli altri. Allora lo apprezziamo nei bambini con la loro innocenza, genuinità e spontaneità, perchè ce lo ricorda. E lo sentiamo nell'amore per gli animali che, non conoscendo le psicosi umane, trasmettono il loro vivere genuino ed anch'essi ci ricordano quei veri valori che abbiamo momentaneamente perduto.

Siamo alla ricerca spasmodica di ritrovare quella verità di noi, che dopo paletti su paletti, corazze su corazze, immagini e velature che ci offuscano sempre più la nostra vera natura, non ce lo ricordiamo più.

Abbiamo paura della nostra genuinità, perchè abbiamo paura della nostra nudità e vulnerabilità. Le botte prese in passato ci hanno fatto mettere impalcature su noi stessi, ma il passato è passato, consapevolizziamolo per liberarci di tutte le zavorre per tuffarci nella realtà della vita, nella realtà di noi stessi, senza più immagini, senza più velature, senza più programmi, senza più controlli.

La vita “é”, non ha bisogno di essere controllata o migliorata o pianificata. Tuffiamoci dentro con tutto noi stessi. Proviamo a togliere le immagini di noi, a non “pensare” alla vita, ma a “viverla” con tutto il nostro essere.

Iniziamo a stare semplicemente bene con noi stessi, no a pensare come sarebbe bello se...è già bello qui e adesso! Apprezziamo il momento, apprezziamoci ora!

Beh, a me il sollievo di stare bene dopo quel forte dolore mi aiuta ad apprezzare meglio la vita anche nel suo ozio quotidiano. Proviamoci! Nel caso non ci riuscissimo, poi non prendiamocela con la vita se ci aiuta, a modo suo, a ricordarcelo.

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