LIBERTA'



In questo momento sento questa parola, per il momento è una parola, ma vorrei sentirla dentro di me non come parola, ma proprio come libertà. 
 
Cercare di sentirla non è vera libertà, è definirla, quindi racchiuderla, me ne rendo conto, ma è anche un modo per tenerla viva dentro di me, forse perchè, inconsciamente credo essa, se veramente libera, mi trascina via ed io non riesco più a sentirla, posso solo "viverla" ed io, in questo momento, più che viverla, vorrei sentirla, cioè analizzarla, guardarla, osservarla. 
Sono cose differenti! 

Mi rendo conto che viverla mi fa un po' paura, per questo vorrei prima osservarla, si, lo so, voglio in qualche modo controllarla prima che mi sfugga, prima che mi butti completamente in essa; è come se avessi paura ad immergermi in essa e per questo mi tengo ancora in gabbia, nella mia gabbia ben strutturata, ben definita e in pieno mio controllo.

Libertà, sei la mia méta, ma mi fai ancora paura; chissà dove mi porterai se mi lascio andare completamente a te? Chissà cosa mi farai fare che magari io non voglio? 

Ecco la mia paura a lasciarmi andare completamente a te, ed in questo comprendo che non sei tu la difficoltà a raggiungerti, ma io, sono io a reprimermi ancora. Tu sei lì, a portata di mano e non aspetti altro, sono io che ho paura, ti sento come uno spazio aperto, enorme in cui posso perdermi e proprio questo perdermi mi fa ancora paura. Non lo spazio in sé, ma il perdermi.

La libertà, quindi, non è “io che sono libero”, ma non esserci più un io; libertà è me senza me!

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