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"IL VALORE DEL SILENZIO" (Opuscolo)
IL VALORE DEL SILENZIO Con riferimenti al Cerchio Firenze 77 Queste brevi riflessioni sono consapevolezze personali cresciute nel mio vivere quotidiano attraverso il mio “conosci te stesso” e con l'aiuto degli insegnamenti dei Maestri del Cerchio Firenze 77 che ci parlano da una dimensione molto elevata e rivelano delle “verità” che da soli non avremmo mai potuto raggiun gere . Sono, quindi, come un mix tra la comprensione degli insegnamenti e il conoscere me stesso, e vanno a scardinare in profondità nell'animo umano senza fermarsi al semplice migliorare se stessi, ma anzi vanno “oltre” se stessi, in quella spiritualità non comune e anche poco accettata dai più. Iniziano con l'ascolto dentro di me in un vuoto pieno di ansia, frustrazione, preoccupazione che mi fa inizialmente allontanare dalla mia voce interiore, per poi, con il tempo, farmi consapevolizzare fino a non sentire più quel vuoto come un'oppressione, ma anzi, comprendere l'
SOSTANZA E PROPRIETA'; ESSENZA E APPARENZA
Un giorno di tanti anni fa mi sono svegliato con una frase in testa: <<Non puoi conoscere il tuo vero essere, puoi solo "esserlo">>. E' una verità molto forte che si era installata in me come un intuito e mi sta aiutando molto nella comprensione. Si rifà senz'altro a quanto dicono anche i Maestri del Cerchio Firenze 77 che nel mondo del "sentire" non si conosce una verità, ma la si E'. Mi fa capire che tutto quello che io posso conoscere, udire, toccare, odorare, vedere, sperimentare ecc può essere solo l'apparenza della realtà, perchè la vera sostanza non può essere conosciuta. "La proprietà dei corpi è ciò che si manifesta di essi; è il loro apparire, non il loro essere. [...]Le realtà intrinseche degli oggetti, sostanze, materie, corpi, ecc., le possiamo immaginare attraverso al comportamento che essi hanno in situazione di controllo, nei fenomeni a cui li sottoponiamo, ma sono tutte sempre e solo deduzione logiche. MAI, certezz
DALL'ILLUSIONE ALLA REALTA'
E se invece di identificarci noi nell'Assoluto in un tempo e in un divenire illusorio, fosse l'Assoluto a identificarsi in noi nel qui e ora? Noi siamo abituati a vedere la vita dal basso verso l'alto, cioè dall'atomo del sentire fino alla Coscienza Cosmica eppoi all'identificazione nell'Assoluto, ma, a mio parere, bisogna guardare dall'alto verso il basso, cioè dall'Assoluto. Dio non è frammentato, non è divisibile; seppure contiene il relativo e il manifestato, questi non sono distinti e oggettivi, altrimenti renderebbe l'Assoluto frantumato e quindi non più Assoluto. Come farebbe allora a sentire tutti i Sentire? La Realtà è la sua natura e il relativo non può avere la sua stessa natura, infatti il relativo non è reale, è illusorio, ma proprio questa illusorietà rende "reale" il manifestato. Dall'illusione troviamo la realtà! L'illusione non è un bastone tra le ruote che Dio ci mette, non avrebbe senso, l'illusione ha
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